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03 Mar 2020

L’accesso al credito è molto importante per le imprese perché i vantaggi di disporre di liquidità costante sono numerosi. Tra questi:

 

• rimanere competitivi sul mercato

• effettuare investimenti mirati per raggiungere obiettivi specifici

• lanciare nuovi prodotti

• pagare in tempo gli stipendi

• rinnovare il parco macchine

• aggiornare i macchinari

• ristrutturare locali e stabilimenti

• aprire nuove sedi ed espandere linea di produzione

 

Per accedere al credito, le aziende devono avere un buon rating. Il rating è un punteggio di affidabilità del debitore, in questo caso dell’impresa, che la banca attribuisce secondo analisi precise. Una valutazione sullo stato di salute e di solvibilità che finisce per essere determinante per la concessione o meno del credito e quindi, in sostanza, per il futuro dell’azienda.

 

Nel determinare il rating le banche tengono conto di questi fattori:

 

• Lo stato di salute complessivo dell’azienda rivelabile dal bilancio e dallo stato finanziario.

• L’affidabilità finanziaria, se è puntuale nei pagamenti, se ha una storia di rapporti negativi con istituti di credito.

• L’analisi del mercato di riferimento: se è in crescita, se ci sono opportunità di espansione, se effettivamente il finanziamento potrebbe aiutare l’azienda a conquistare nuove fette di mercato...

• L’esposizione bancaria.

 

Questi fattori non pesano tutti allo stesso modo. Per avere accesso al credito, una impresa di medie e grandi dimensioni viene valutata più sui fattori andamentali e quantitativi (numeri concreti del bilancio ed eventuale esposizione) che su quelli qualitativi.

 

Le banche non sono tutte uguali, per cui i riferimenti di cui tengono conto possono variare. Ci potrebbero anche essere rapporti consolidati di collaborazione a favorire un giudizio positivo, ma in ogni caso un’impresa, al fine di ottenere un finanziamento, dovrebbe sicuramente presentarsi nelle condizioni migliori possibili.

 

Questo può farlo affidandosi a una consulenza che l’aiuti a migliorare il rating, indicando i punti critici e migliorando i numeri.

 

Nel concreto si può intervenire:

 

1. Con il controllo di gestione: cioè verificare nel concreto l’andamento dell’azienda, dove perde, dove ricava.

2. Sullo stato patrimoniale, analizzando i mezzi investiti, la possibilità di ricorrere a un finanziamento in proprio oppure a un aumento di capitale.

3. Sullo stato dei finanziamenti, sul costo degli interessi passivi.

4. Sulle modalità in cui l’azienda pianifica il proprio futuro, con modalità di budgeting e forecasting.

5. Sui costi eccessivi dovuti a disorganizzazione o cattiva gestione dei processi interni.

 

Una consulenza esterna può essere utile per due motivi: il primo è la maggiore obiettività nell’individuare le criticità dell’impresa. Il secondo è la fornitura di know-how e strumenti adatti a interpretare i numeri e offrire soluzioni sia nel breve che nel medio-lungo periodo.

 

Nel concreto, la consulenza mira a ristabilire dei fondamentali allo scopo di limare i possibili campanelli d’allarme. 

 

Il tipico rapporto banca-impresa si ha con l’apertura di una linea di credito, che l’azienda ottiene per pagare le commesse, gli ordinativi, le buste paga, anche usando un fido per espandersi. Il modo in cui l’azienda utilizza questo credito, soprattutto se lo impiega al di fuori dell’ordinario, può fare sorgere dubbi alla banca. Anche un impiego eccessivo può far pensare “male”, perché interpretato come un evidente segno di difficoltà finanziaria.

 

E’ pericoloso anche il non mantenere gli impegni, le scadenze, non rimborsare le rate dei fidi, al di là dell’inadempimento, visto che la banca può considerare inattendibile l’impresa. Il prestito può essere rinegoziato, ma talvolta si lascia passare il tempo, complicando ancora di più la situazione.

 

In definitiva, per aumentare le possibilità di ottenere un credito bancario è importante analizzare al meglio lo stato finanziario dell’azienda: come opera sul mercato, quanto vende, quanto riesce a farsi pagare, in che modo finanzia la sua crescita, la sua operatività, se è puntuale nei pagamenti, se è puntuale nel pagamento dei debiti e degli interessi, se opera all’interno di un quadro normativo rassicurante, se non ricorre troppo a strumenti straordinari, se interviene sulle aree di spreco, se è innovativa dal punto di vista tecnologico. Le variabili possono essere tante e in ciascuna ci possono essere delle criticità che possono spingere la banca a dare un outlook negativo.

 

Grazie alla business intelligence è possibile individuare le aree in cui è possibile migliorare, adottando metodi e strumenti in grado di fare la differenza nel tempo.

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