La contabilità analitica è il sistema di raccolta di informazioni contabili che permette di monitorare internamente costi e ricavi. Questi ultimi subiscono poi una riclassificazione al fine di definire margini e obiettivi a supporto delle decisioni strategiche di business.
Cosa cambia rispetto alla contabilità generale? La contabilità generale è obbligatoria per legge, mentre la seconda ha lo scopo di analizzare gli eventi interni dell’azienda, per cui l’elaborazione dei dati non nasce per una divulgazione esterna, ma per uno studio ed una raccolta delle informazioni di business alla base di un controllo di gestione efficiente ed efficace.
Grazie infatti alla contabilità analitica, il management può prendere consapevolezza di quali linee di prodotto e servizi, rami aziendali, clienti o business unit seguono una gestione efficiente per cui generano margini, e quali invece hanno la necessità di essere rivisti e supportati perché costituiti da inefficienze e sprechi di risorse, costi ed energie.
In contabilità analitica esistono degli indicatori di crisi fondamentali da monitorare per l’impresa. Questi indici risultano necessari per individuare gli eventuali squilibri di natura reddituale, patrimoniale e finanziaria dando così evidenza alla sostenibilità dei debiti per i mesi successivi e le prospettive di continuità aziendale.
I documenti contabili che consentono la piena conoscenza della situazione economica, finanziaria e patrimoniale e la presa di visione degli indicatori della crisi sono il bilancio, il budget e il piano aziendale.
Sono stati, inoltre, costruiti dei ratios di bilancio che possono essere ricondotti alle seguenti aree gestionali:
sostenibilità degli oneri finanziari e di indebitamento;
grado di adeguatezza patrimoniale e composizione del passivo;
per natura delle fonti;
equilibrio finanziario;
redditività;
sviluppo;
indicatori di specifici ritardi nei pagamenti.
Gli indicatori della crisi possono essere immaginati su due livelli gerarchici:
applicabili a tutte le imprese indistintamente;
applicabili a differenti settori economici in funzione dei valori soglia.
Per avere pieno controllo di questi indici sarebbe opportuno monitorarli periodicamente, a cadenza trimestrale valutando:
lo stato dell’equilibrio economico finanziario;
il prevedibile andamento della gestione;
la segnalazione da parte degli organi di controllo degli indizi della crisi.
È solo grazie ad un assiduo controllo sui principali indicatori di business che è possibile approntare azioni strategiche e correttive.
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