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Quando la gestione del PayRoll viene affrontata in autonomia — spesso con fogli Excel, processi manuali o strumenti non aggiornati — l’errore non è un’eventualità. È una certezza statistica.
E gli errori, quando emergono, non sono mai banali: si trasformano in sanzioni, ricalcoli, contenziosi e costi aziendali inattesi.

Per questo sempre più HR Director e CEO stanno rivalutando il concetto di controllo. Non quello generico, ma un vero Audit di Compliance Previdenziale e Fiscale, capace di individuare rischi nascosti e prevenire perdite economiche potenzialmente ingenti.

Il rischio invisibile del “PayRoll Fai-da-Te”

Nel PayRoll non basta essere “abbastanza precisi”.
Le normative cambiano, i CCNL vengono aggiornati, le casistiche contributive evolvono, i fringe benefit si modificano di anno in anno.

Il risultato?
Anche un PayRoll apparentemente corretto può nascondere anomalie che si trasformano in:

  • sanzioni contributive e fiscali, spesso retroattive

  • conguagli non pianificati

  • maggiori costi del lavoro per TFR e imponibili mal calcolati

  • rischio di contenziosi con dipendenti e autorità ispettive

E quando l’ispezione arriva, difendersi “dopo” è quasi impossibile. L’unica vera protezione è l’audit “prima”.

Le aree dove le aziende sbagliano più spesso (senza saperlo)

Anche le organizzazioni più strutturate scoprono errori che si trascinano da mesi o anni. Le aree più critiche sono quasi sempre le stesse:

Fringe benefit e welfare

Limiti, esenzioni, imponibili: basta una classificazione errata per generare migliaia di euro di differenze contributive.

Applicazione del CCNL

Scatti, indennità, maggiorazioni, elementi variabili: un CCNL applicato solo “in parte” crea anomalie che emergono solo in auditoria o in caso di ispezione.

Gestione del TFR

La voce più costosa e meno controllata: errori nei ratei, imponibili mal calcolati, coefficienti non aggiornati.

Orario di lavoro, straordinari e maggiorazioni

I casi di non conformità più frequenti arrivano proprio da turnazioni, festivi e lavoro notturno.

Conguagli contributivi e fiscali

Una gestione manuale o non strutturata dei conguagli di fine anno è la prima fonte di errori “silenziosi”.

Checklist: cosa verifica un vero Audit di Compliance

Un audit professionale condotto da consulenti del lavoro qualifica controlla aspetti che difficilmente un ufficio HR interno riesce a presidiare con continuità:

  • Allineamento tra cedolini, LUL, CU, Uniemens e F24

  • Corretto inquadramento dei dipendenti e applicazione del CCNL

  • Trattamento previdenziale e fiscale dei fringe benefit

  • Verifica dei ratei (ferie, permessi, ROL) e del TFR

  • Correttezza di imponibili previdenziali e fiscali

  • Adeguamento alla normativa su turni, orari e maggiorazioni

  • Congruità dei calcoli nei conguagli di fine anno

  • Esame dei processi interni che generano errore (input, flussi, approvazioni)

Questa checklist non solo individua errori già avvenuti, ma previene quelli futuri.

L’Audit come “scudo legale” dell’azienda

Un Audit di Compliance non è solo un controllo tecnico: è una forma di tutela strategica.

Perché ogni voce del PayRoll è un potenziale rischio giuslavoristico se non viene gestita da specialisti.

Ecco perché molte aziende considerano l’attività di audit come una “polizza assicurativa operativa” capace di:

  • ridurre drasticamente l’esposizione al rischio ispettivo

  • eliminare errori costosi non rilevati nel tempo

  • garantire coerenza e tracciabilità dei processi

  • proteggere CFO, HR Director e management da responsabilità dirette

La compliance non è più un’opzione: è un asset.

Perché farlo ora

Ogni mese che passa senza verifica aumenta l’impatto economico degli errori contributivi e fiscali.
Un audit tempestivo permette di intervenire subito, correggere, ottimizzare e mettere in sicurezza l’intero sistema PayRoll.

I nostri consulenti costruiranno, insieme a te, la soluzione migliore per far crescere la tua azienda.

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