Nell’ambito della contabilità analitica esistono diversi indicatori, i quali devono presentarsi come:
Misurabili: devono poter esprimere una quantità e per farlo è necessario che siano numeri.
Rilevanti: devono poter misurare i fattori critici di successo di un dato business.
Tempestivi: il numero a cui fanno riferimento deve essere disponibile in tempo reale.
Confrontabili nel tempo: per avere un quadro chiaro dei trend in corso devono poter essere confrontabili tra loro nel tempo.
Gli indicatori sono quindi dei numeri e come tali sono caratterizzati dall’obiettività perché come siamo soliti dire in Compendium: Se lo puoi misurare, lo puoi migliorare.
Tra gli indicatori di base fondamentali per l’impresa vi è il fatturato.
La voce A).1 del Bilancio Civilistico definisce il fatturato come “i Ricavi delle Vendite e delle Prestazioni che comprendono i corrispettivi delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi che costituiscono l’attività caratteristica e tipica dell’impresa e i ricavi di carattere accessorio all’attività principale”.
Si rivela molto utile poiché permette di compiere un’analisi storica dell’andamento del business e valutarne di conseguenza lo stato di “salute”.
Questo, però, è possibile solo nel momento in cui si hanno a disposizione dati che fanno riferimento a periodi passati, da mettere a confronto con i dati correnti.
La forma mentis comune porta a pensare che un alto indice di fatturato sia sempre cosa buona, purtroppo va sottolineato che non sempre questo corrisponde alla realtà.
Nei casi più comuni, un aumento di fatturato può indicare maggiori entrate dovute all’acquisizione di nuovi clienti o a maggiori spese da parte di quelli già esistenti. Tuttavia, non sempre è così.
Può verificarsi ad esempio che l’incremento sia dovuto semplicemente all’innalzarsi dei costi. L’impresa,infatti, per rispondere a tale fenomeno e per mantenere costanti i propri utili è costretta ad alzare i prezzi di vendita. Questa mossa, naturalmente, si riversa sui clienti che di fronte all'impennata dei costi potrebbero rimanere scontenti.
È fondamentale quindi monitorare l’andamento del fatturato, il quale può dipendere da molteplici fattori. Per questa ragione è dunque indispensabile affiancare la sua analisi con altri KPI di redditività.
Ed è altrettanto importante riuscire ad eseguire in modo tempestivo tutte le analisi peculiari. Gli strumenti digitali di Business Intelligence, grazie ai quali è possibile visualizzare ogni KPI’s di interesse in modo smart, sono sicuramente la scelta più idonea per il CFO (Chief Financial Officer) perché tramite le dashboard riesce ad avere il quadro complessivo di tutto l’andamento economico, finanziario e patrimoniale in rappresentazioni visive di facile lettura.
In Compendium eseguendo attività in modalità Full BPO di Amministrazione, Finanza e Controllo, siamo consapevoli delle necessità dei nostri CFO e dei CFO delle aziende clienti. Proprio per questo motivo siamo dotati di una tecnologia di proprietà di Business Intelligence (Compendium BI Suite) che supporta i Direttori FInanziari nel loro lavoro quotidiano così che abbiano sia una visione generale dell’andamento del business che un’analisi molto più approfondita per singolo KPI.
I nostri consulenti costruiranno, insieme a te, la soluzione migliore per far crescere la tua azienda.
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