Nel mondo del business e dell’imprenditoria è facile trovarsi in difficoltà a causa della cattiva organizzazione. Spesso questa dipende da come sono distribuiti i compiti all’interno dell’azienda oppure da una cattiva applicazione di norme esterne e/o di regolamenti interni. Il risultato è che l’azienda o l’imprenditore perdono tempo in situazioni di contorno anziché focalizzarsi sullo scopo di aumentare i ricavi, far lavorare bene i reparti, dare soddisfazioni alla proprietà e ai lavoratori, costruire un ambiente di lavoro che funzioni nel presente e nel futuro.
È facile quindi rimanere implicati in compiti che non consentono un avanzamento complessivo, con il risultato di peggiorare eventuali situazioni difficili. Non è un caso che, quasi sempre, dietro il fallimento di aziende, ci siano condizioni che esulano dal mercato (cioè dalla domanda e dall’offerta) o dalla competitività del prodotto. Per questo motivo sempre più imprese ricorrono all’outsourcing di intere mansioni con lo scopo di:
Questo modello ibrido consente di acquisire nuove conoscenze anzitutto. I sistemi di digitalizzazione tipici della nostra epoca si reggono su reti cloud, impiegano applicazioni e software di ultima generazione, accessibili a tutti da diverse piattaforme, compreso lo smartphone. Il passaggio a questa dimensione tecnologica potrebbe essere complicato a causa del digital divide, soprattutto in un contesto come quello italiano, dominato dalle realtà medio piccole, spesso a impronta familiare, nel quale “il fare” viene prima di competenze apparentemente secondarie che però sono destinate a fare tutta la differenza in una economia globalizzata. E ciò nonostante gli incentivi statali che aiutano in questa direzione, ma che dicono solo cosa fare e non come fare.
L’esternalizzazione di questi processi consente di tenere sotto controllo le spese e verificare l’andamento delle unità lavorative.
Le aziende di medie e grandi dimensioni, invece, hanno la tendenza a burocratizzarsi e a diventare elefantiache nella gestione dei compiti quotidiani, quando sarebbero necessarie elasticità e trasparenza per velocizzare il tutto. Le risorse umane quasi sempre diventano un terreno di scontro tra dipendenti che non vanno d’accordo, che sono insoddisfatti della distribuzione dei turni, che ritengono di aver diritto a più ferie o ad aumenti per straordinari e così via. Sono situazioni molto comuni che in linea di massima un reparto di HR dovrebbe poter gestire, ma non sempre capita, vuoi per le dimensioni dell’azienda, vuoi per incapacità o inesperienza del reparto. Affidarsi a una soluzione esterna come Compendium, che utilizza software per la rilevazione delle presenze e la gestione dei turni, risolve tutte queste problematiche, comprese quelle correlate all’adempimento delle leggi e ale relative sanzioni.
Le risorse umane non riguardano solo l’amministrazione delle buste paga, cioè il payroll, ma anche la costruzione di una cultura aziendale. Per una divisione o dipartimento può essere complicato trovare le figure adatte, all’esterno o all’interno, che condividano la filosofia aziendale, i suoi valori. Quando però si trovano le persone adatte, l’azienda si arricchisce di figure professionali di talento che possono portarla lontano.
C’è un altro vantaggio: si aumenta il know-how aziendale semplicemente entrando a contatto con realtà come Compendium che hanno come obiettivo il miglioramento del business e l’efficientamento, cioè il trovare soluzioni di valore che eliminino gli sprechi, massimizzando le risorse a disposizione. Questo modo di lavorare potrebbe influenzare verticalmente tutti gli altri settori, portando benefici nel medio e lungo periodo.
Ma ci sono degli svantaggi? Apparentemente l’azienda potrebbe ritenere svantaggioso affidarsi all’esterno in una materia delicata come l’analisi delle buste paga e il controllo di gestione. In verità si lavora in totale regime di consulenza, con obblighi e doveri derivanti dal rapporto di collaborazione. Un altro punto a sfavore potrebbe essere quello di affidarsi alle tecnologie moderne, perdendo conoscenze interne. Il punto è che però l’evoluzione tecnologica è più rapida della formazione, alla fine bisogna comunque dipendere dalle conoscenze di poche persone. Cambia poco se siano contrattualizzate all’interno dell’azienda o siano fuori, come consulenti.
Naturalmente la totale disponibilità del reparto risorse umane viene meno, perché l’azienda che opera la consulenza presumibilmente non ha un solo cliente. Ma questo svantaggio è superato agevolmente da una considerazione: la gestione è sì automatizzata, velocizzata dal ricorso al digitale e in particolare alle tecnologie di condivisione e hosting come il cloud, ma è tutto personalizzato. La consulenza di Compendium è a misura di cliente, l’utilizzo e l’approccio sono tarati sulle esigenze del cliente.
Infine, va considerato che queste modalità di gestione in outsourcing sono ormai talmente diffuse che ci sono altissime probabilità che a servirsene sia la diretta concorrenza, mettendo di fatto l’azienda in una situazione di svantaggio.
I nostri consulenti costruiranno, insieme a te, la soluzione migliore per far crescere la tua azienda.
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