Se si vuole conoscere a fondo un’impresa bisogna scavare, analizzandone ogni sfaccettatura, dalla più superficiale alla più radicata. È sicuramente utile indagare su elementi tangibili e concreti come le performance economico - finanziarie, i numeri, il fatturato ma allo stesso tempo anche tutti gli aspetti all’apparenza accessori ma estremamente indicativi come: la storia, il posizionamento del brand e la credibilità di chi vi è ai vertici. Tra tutti questi elementi però ne spicca uno che può essere più indicativo di altri e dirci molto dell’azienda in oggetto: l’Ebitda.
In cosa consiste questo indice così importante? Si tratta del “margine operativo lordo”, ottenibile dalla differenza tra il valore della produzione e il costo della produzione del conto economico ai quali vanno aggiunti ammortamenti e svalutazioni. Il suo “potere” sta nella capacità di indicare quanto è grande l’impresa e se si trova in una posizione di successo, normalità o svantaggio. Allo stesso modo ci è utile conoscere il suo fatturato, che ci permette di desumere le stesse informazioni. Per completezza, con fatturato intendiamo l’indicatore economico che misura l’ammontare totale dei ricavi registrati durante l’esercizio contabile a fronte della vendita di beni e/o servizi. Già da soli, questi due indicatori ci dicono molto della situazione di un’azienda ma per avere un quadro ancor più chiaro si può fare affidamento ad altri due valori: il debito finanziario netto (debito finanziario complessivo - liquidità) e il debito totale a breve termine. Una volta a loro conoscenza sapremo dire se l’azienda è più o meno solida. A partire da questi quattro fattori è possibile formare alcuni indicatori di bilancio. Vediamo quali.
Questo indicatore ci informa della capacità dell’impresa di stare sul mercato perché fornisce un dato importante: quanto reddito operativo è in grado di generare per unità di fatturato. Perché l’Ebitda ci è così utile? Perché non viene influenzato da investimenti, finanziamenti, politiche straordinarie o fiscali. Quale percentuale dovremmo avere come riferimento? Quando abbiamo un buon valore? Quando abbiamo un Ebitda margin del 10%.
Il suo valore ci suggerisce se l’impresa è in grado di rimborsare il debito finanziario con il reddito operativo lordo. Il campanello d’allarme suona se il debito finanziario supera di 3 o 4 volte il valore dell’Ebitda.
Anche in questo caso, si tratta di un indicatore che ci comunica la solidità dell’impresa: di fatti, se il suo valore supera del 30 o 40 % il il valore del fatturato bisogna premurarsi del livello di indebitamento.
La solvibilità potrebbe essere a rischio anche se presente un basso indebitamento bancario: se il debito totale a breve termine supera il 50% del fatturato bisogna interrogarsi sulla solidità dell’impresa.
Cos’altro possiamo desumere dal calcolo dell’Ebitda? Il valore dell’impresa!
Il valore di un’impresa sul mercato può infatti essere considerato pari ad un multiplo dell’Ebitda (dalle 4 alle 6 volte). L’aumentare del valore dipende da quanto l’impresa è unica per il suo settore, dunque come si posiziona.
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