Le numerose voci contenute nelle buste paga possono facilmente generare confusione in chi non è esperto del settore. Essere autonomi in tal senso e saperle interpretare però può essere molto importante.
Ragion per cui, troverete in questo contributo le linee guida “da principiante” per imparare a leggere correttamente la vostra busta paga.
La prima sezione da attenzionare quando ci si accinge ad interpretare una busta paga è l’intestazione. Qui troveremo dati salienti come:
mese di retribuzione;
dati dell’azienda;
dati del lavoratore.
Altre cruciali informazioni del cedolino da conoscere:
CCNL;
qualifica;
mansione lavorativa;
livello;
trattamento economico;
giorni ed ore di lavoro effettuati.
Passando poi alla retribuzione, quest’ultima si compone di più parti:
paga base in funzione del contratto collettivo;
indennità;
E.D.R (la somma di 10,33 euro per 13 mensilità).
retribuzione effettiva, costituita dalle ore ordinarie, straordinarie, premi ed indennità.
Arriviamo ora ai dati previdenziali. C’è una parte di contributi che il datore deve versare all’INPS e all’INAIL, visibili all’interno della colonna delle ritenute, insieme all’imponibile previdenziale. Non tutti i contributi sono però a carico del datore di lavoro, alcuni sono in capo al dipendente e vengono trattenuti dalla busta paga.
Non esiste una quota fissa, la percentuale di trattenute dipende dal tipo di contratto sottoscritto.
Successivamente, abbiamo i dati fiscali:
imponibile;
imposta lorda;
imposta netta;
detrazioni d’imposta;
addizionali;
TFR lordo.
L’ultima voce relativa alla retribuzione è lo stipendio netto: la somma percepita dal dipendente una volta detratte dall’importo lordo le ritenute fiscali.
La somma algebrica di tutte le variabili del mese (competenze e trattenute) compongono l’imponibile INPS dal quale verrà sottratta la percentuale di contribuzione. Così facendo otterremo l’imponibile IRPEF.
Per calcolare l’imposta netta IRPEF bisogna poi applicare all’imponibile IRPEF appena citato, le aliquote progressive che verranno abbattute dell’importo delle detrazioni da lavoro dipendente.
Le detrazioni d’imposta possono essere ad esempio:
per familiari a carico (coniuge, figli, disabili, etc.);
per lavoro dipendente;
per pensione;
per spese sanitarie.
Il totale delle trattenute è composto dall’imposta netta e dalla contribuzione calcolata.
Come abbiamo avuto modo di appurare, quando si tratta di Payroll i tecnicismi da conoscere sono davvero molti e risulta di grande aiuto per le imprese avere a supporto dei professionisti in grado di prendersi in carico non solo l’intera area e le responsabilità che ne derivano ma che siano sempre aggiornati sulle numerose novità normative in modo tale da comunicarle tempestivamente ai datori di lavoro.
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