Oggi, grazie all’innovazione tecnologica e legislativa, le imprese possono soddisfare le proprie esigenze finanziarie con cambiali finanziarie o minibond, con strumenti di finanza offerti da operatori Fintech (crowdfunding, lending, ecc.). La condizione per ottenere queste risorse finanziarie non bancarie è che le imprese diventino esse stesse soggetti attivi nel mercato del credito, disposte a mettersi in gioco in modo trasparente e ad usare la propria reputazione e la propria credibilità in modo proattivo.
Quando si intende dialogare con una banca per ottenere dei mezzi finanziari è necessario prima di tutto dimostrare di voler agire per la continuità aziendale, spiegare che l’azienda ha le risorse e le caratteristiche per stare sul mercato, che la proprietà crede nell’impresa e
continuerà ad investire, che esistono competenze per la crescita e lo sviluppo dell’attività.
Il primo indicatore utilizzato dalla banca per analizzare la situazione dell'impresa che consente quindi di raccogliere almeno le prime informazioni quantitative è il bilancio civilistico: è la prima immagine che il finanziatore si fa dell'azienda, chiedendo talvolta di corredarlo da situazioni aggiornate o addirittura previsionali.
Importante anche comunicare sempre un piano a breve o medio termine perché è una modalità di presentazione che gioca molto a favore sulla gestione aziendale e sulla trasparenza delle attività.
Le banche poi procedono con indagini sui siti aziendali, sulle modalità di pagamento, di utilizzo dei fidi, sulle eventuali segnalazioni in Centrale Rischi, insomma cercano di reperire tutte le informazioni reputazionali che consentono un primo screening sul soggetto con cui stanno entrando in contatto. Queste dinamiche giocano un ruolo molto importante, per cui è davvero fondamentale giocarsi bene questa "prima impressione".
In ultimo, prima negli Stati Uniti e, in seguito, in altri paesi sono nati dei sistemi che misurano la reputazione aziendale e che sono utilizzati in modo proficuo dalle imprese. il tema della reputazione è fortemente innovativo per l’Italia e Cerved l’ha introdotto in Europa tramite la piattaforma di gestione della reputazione aziendale Credibility.
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